COLLABORAZIONE ISRAELIANA – PALESTINESE SALVA I CONTI DELL’A.N.P.

 

Ricordate il  rifiuto opposto dal Fondo Monetario Internazionale, nei primi giorni di luglio, alla richiesta di prestito portata avanti da Israele per evitare il collasso finanziario dell’Autorità palestinese? Il risultato era stato l’intensificazione dei rapporti tra il Primo Ministro dell’Autorità palestinese Salam Fayyad ed il Governatore della Banca d’Israele Stanley Fischer per valutare una soluzione alternativa.

 

Non è stato perso tempo e, ad un mese di distanza, lo Stato di Israele e l’Autorità palestinese sembrano essersi mossi nella giusta direzione. La notizia, riportata on-line da Israel Hayom, rivela che l’accordo tra il Ministro delle Finanze israeliano Yuval Steinitz e Fayyad è stato firmato martedì 31 luglio ed entrerà in vigore nel gennaio 2013: le parti hanno previsto alcune misure per facilitare la circolazione dei beni tra Israele e Autorità palestinese anche nell’ottica di ridurre il commercio “illegale” e l’evasione fiscale.

 

Soddisfatto il Primo ministro palestinese: «Sono certo che questi accordi aiuteranno a rafforzare la base dell’economia dell’Autorità – ha affermato – sostenendo il nostro sistema di tassazione ad aumentando le entrate tramite una esatta riscossione delle imposte». E Steinitz ha aggiunto: «Questa cooperazione ci aiuterà a combattere contro l’evasione».

 

L’accordo, nel lungo periodo, potrebbe trasformarsi in qualcosa di diverso da una semplice cooperazione economica e l’intervento del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu sembra essere orientato in questo senso: «Gli accordi stipulati costituiscono una parte della nostra dichiarata politica di supporto all’economia ed alla società palestinese – ha dichiarato – e mi auguro che questo accordo contribuisca ad intensificare le nostre relazioni con i palestinesi anche in altri settori».  Le nuove misure includono l’ utilizzo di tecnologie avanzate che permetteranno alle parti di controllare il flusso dei beni e prevedono la costruzione di oleodotti per trasferire i prodotti petroliferi da Israele all’ Autorità palestinese. 

 

Fayyad, durante l’ annuale conferenza dell’  IMF a Washington,  aveva spiegato che il sostegno economico offerto all’ Autorità palestinese dalle Nazioni occidentali era ormai compromesso a causa  della crisi dell’ Euro-zona e della crisi finanziaria negli Stati Uniti; aveva spiegato che gli Stati arabi non trasferivano i fondi promessi. Le banche palestinesi, pertanto, rifiutano di accordare credito al Governo e l’ Autorità non riesce a pagare gli stipendi dei suoi 160.000 dipendenti pubblici.  Se, per i più scettici, l’ accordo stipulato martedì 31 luglio non sarà determinante nell’ andamento delle future relazioni diplomatiche tra Israele e Palestina…c’è, comunque, da sperare che gli effetti previsti si producano nel più breve tempo possibile. Per la stabilità interna all’ Autorità palestinese, ma soprattutto per il bene di Israele.

 

Alla luce della vicenda, un unico rammarico: i fatti non sono stati minimamente trattati dai media italiani, né su carta stampata né sulle reti televisive. Disinteresse per le vicende economiche del Medio Oriente o mala fede? Quel che è certo è che, stando a come la maggior parte dei media italiani si rapporta alle relazioni Israele-Palestina, la disponibilità di Israele in queste contingenze potrebbe risultare “scomoda” a  stampa e politica. Come “scomoda” è la verità per cui -  ai tempi di George W. Bush - Washington inviava all’Anp somme tra i 150 e i 500 milioni di dollari… mentre sotto il democratico Barack Obama gli aiuti all’ Anp sono scesi a 50 milioni.

 

L’appuntamento è previsto nel gennaio 2013. 

 

Giulia Levi  

 

Ben Gurion - Herzl
Ben Gurion - Herzl

Se lo volete, non è una favola!   (T. Herzl 1860-1904)

 

 

 

 

 

 

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Sito aggiornato: 26/02//2019