È una ricercatrice dell’Arava Institute for Environmental Studies, Elaine Solowey, ad aver sviluppato una nuova tecnologia in grado di produrre carburante dalle scorie agricole invece che dai prodotti alimentari
Che sia fondamentale per il futuro del nostro pianeta sostituire la benzina con carburanti “bio” è ormai cosa nota a tutti. Il problema è cercare delle soluzioni alternative alla produzione di etanolo, evitando la produzione proveniente dai prodotti alimentari. La soluzione è quella di sfruttare le scorie agricole, ed arriva dalla Valle di Arava, in Israele, dove la ricercatrice Elaine Solowey, ha sviluppato una tecnologia in grado proprio di sfruttare gli “scarti” agricoli attraverso un metodo chimico per trasformare la cellulosa in zuccheri semplici, da cui si distilla l’etanolo. Il vantaggio viene dal fatto che le scorie agricole utili alla produzione di etanolo cellulosico sono abbondanti. Le piante selvatiche in questione si possono coltivare sfruttando risorse idriche sottoutilizzate, come l’acqua di scolo o l’acqua grigia non di fogna, e la Valle di Arava si presta molto a questo genere di coltivazioni.
Israele: più energia “graffiando” le celle solari
26.07.08 - Gli ingegneri del Technion-Israel Institute of Technology sono riusciti ad ottenere più produzione di energia dalle celle solari di silicio multicristalline incidendone la superficie. La ricerca è sostenuta dal Programma Energia, Ambiente e Sviluppo Sostenibile dell’Unione europea che ha lo scopo di migliorare l’efficacia della tecnologia solare, come il progetto FANTASI che si occupa delle celle solari al silicio multicristallino (mc-Si). Il Tehnion-Israel Institute of Technology (TIIT), partner del consorzio FANTASI, si è assunto il compito di ottimizzare una tecnica di incisione chiamata dissoluzione da potenziale negativo (NPD). Il trattamento della superficie mc-Si migliora le prestazioni, ma finora è stata una procedura costosa.